Agricoltura e industria 4.0

La sfida dell’innovazione per lo sviluppo dei territori rurali della Toscana

Il cuore dello stile toscano è protagonista nei primi 5  Casi d’Uso selezionati quali best pratices nel settore tecnologia e logistica, cofinanziati dal Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana, esempi di risposte concrete a bisogni urgenti:
1. Risparmio idrico (PROGETTO IRRIGO)
L'acqua è una risorsa preziosa. La popolazione mondiale è in costante crescita ma la quantità di acqua dolce disponibile è limitata. L'acqua, oltre ad essere limitata, è sempre più un fattore limitante nelle coltivazioni come pure i periodi siccitosi, in conseguenza dei cambiamenti climatici, sono sempre più impattanti sugli esiti delle produzioni, sia in termini quantitativi che qualitativi. Di fronte a questo scenario siamo chiamati tutti a introdurre tecniche tecniche più sostenibili per ridurre i consumi idrici.
Il principale obiettivo del progetto è stato quello di collaudare e applicare soluzioni innovative per favorire l’aumento dell’efficienza nell’uso dell’acqua nella coltura delle piante ornamentali in contenitore.

Finanziato dalla misura 124 del PSR 2007-2013 della Regione Toscana nell’ambito del progetto PIF “Pistoia: gli stilisti del vivaismo”. Capofila Vannucci Piante partner scientifico Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali. Università degli Studi di Pisa
 
2. Riduzione uso della chimica nella cerealicoltura (PROGETTO APPCOT)
La Toscana è conosciuta nel mondo per il suo patrimonio culturale, per le sue opere ma anche per la bellezza del suo paesaggio immortalato con le sue tipiche colline che cambiano colore a seconda delle stagioni e delle coltivazioni. Sappiamo che la filiera cerealicola è una filiera antica, alla base della nostra alimentazione ma, nonostante questo, da diversi anni ormai è sempre più in difficoltà per il continuo calare del prezzo del grano. Introdurre innovazione con tecniche di agricolture di precisione può  consentire a queste zone, alle imprese che li vivono e conservano il paesaggio, di continuare a svolgere un'attività valorizzandone l'intera filiera, dal grano al pane.
L’obiettivo principale del progetto di ricerca è quello di fornire informazioni precise e continue per il supporto alla coltivazione del grano duro in Val d’Orcia attraverso una gestione mirata della variabilità di campo.
Agricoltura di Precisione per la Pasta dei Coltivatori Toscani PROGETTO MISURA 124- P.I.F. PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA PSR 2007-2013 DELLA REGIONE TOSCANA Capofila Consorzio Agrario di Siena partner scientifico Fondazione Clima e Sostenibilità.
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3. Controllo antiparassitario Progetto (PROGETTO QUA.SAR)
Il vino rappresenta un prodotto di eccellenza della nostra agricoltura toscana, la cui qualità riconosciuta dalle denominazioni è sempre più valorizzata da tecniche di coltivazione biologiche. Nel corso della nuova programmazione abbiamo finanziato numerosi progetti del settore di grande interesse ed impatto. Tra questi abbiamo individuato il progetto Quasar per il suo contributo alla difesa di precisione della vite mediante l'impiego di modellistica di precisione e di sistemi di software di supporto alle decisioni. Obiettivo principale del progetto ridurre l'impiego di fungicidi con impatti positivi in termini di sostenibilità ambientale ed economica, ma anche di implementare e diffondere esperienze, conoscenze e tecnologie al supporto di sostenibilità ambientale ed economica delle pratiche viticole.
Progetto Integrato di Filiera (PIF) finanziato nell’ambito della Sottomisura 16.2 del PSR 2014-2020 della Regione Toscana, Capofila Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino S.C.A., partner scientifico Consiglio per la Ricerca e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) di Arezzo. Maggiori informazioni vai a vinitipiciar.it o alla pagina facebook del Progetto Quasar.

4. Conservabilità dei prodotti e logistica (PROGETTO ORTOFRUTTABIO 4.0)
Alcune filiere produttive sono riuscite ad affermarsi con i loro prodotti di qualità sul mercato italiano, europeo ed internazionale. Per altre filiere, come quella ortofrutticola, tale traguardo non è stato ancora pienamente raggiunto. Le piccole dimensioni aziendali, la prevalenza di terreni collinari ma anche la minore conservabilità dei prodotti rappresentano spesso dei limiti. Allo stesso tempo però si registra una continua crescita del prodotto ortofrutticolo toscano biologico, non solo in Italia ma oltre i confini nazionali ed europei.Una rete di coooperazione che coinvolge imprese agricole, centri di ricerca pubblici quale il centro Avanzi dell'Università di Pisa e centri di ricerca privati come il CRPV e una cooperativa di produttori, Terre dell' Etruria, sta sviluppando il progetto Ortofrutta toscana bio 4.bio.
Un progetto di filiera che si propone di coprire tutte le diverse fasi partendo dalla organizzazione della produzione biologica toscana per arrivare a soddisfare la domanda di biologico in tutti i diversi canali di vendita.
Progetto Integrato di Filiera (PIF) finanziato nell’ambito della Sottomisura 16.2 del PSR 2014-2020 della Regione Toscana capofila Vivitoscano di Firenze. Scopri di più

5. Accesso ai servizi per l’agricoltura, (Progetto OENOSMART)
L'innovazione, l'agricoltura di precisione si attua non solo introducendo tecniche, macchinari e sistemi digitali ma anche favorendo piattaforme comprensiorali multiservizi per monitorare le varie fasi dei processi produttivi, rendere disponibili, gestire e condividere le informazioni di monitoraggio per tutte le componenti della filiera, garantire l'identità territoriale e la qualità delle coltivazioni tipiche.

Promosso da un gruppo di produttori locali dei pregiati prodotti dell’area (Montalcino), il progetto intende applicare le più innovative tecnologie per migliorare qualità e impatto ambientale delle produzioni agricole.
PIF (Progetto Integrato di Filiera) Capofila Pacenti Giancarlo partner scientifico GESAAF – UNIVERSITÀ DEGLI STUDI FIRENZE. Scopri di più

 

Ultimo aggiornamento: 26.10.2018
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